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M.ti Ritornello ( 1784 mt.) e il Brecciaro ( 1954 mt.)
(Gruppo Monti Reatini)
 
Scheda escursione
MetaM.ti Ritornello e Brecciaro
Tipologia Anello
Partenza e arrivoSigillo
Quota massima1954m slm
Tempo6 ore, 35 minuti
Difficoltà (EE)
Sviluppo18km
Attrezzatura Nessuna
 
Partenza
Coordinate UTM33T E341925 N4706898
Tracciato GPS
Il percorso
Click per ingrandire
 
Sviluppo altimetrico
 
L'escursione del 25/10/2012
Avvicinamento da Perugia: superstrada per Foligno Spoleto, galleria per Valnerina, Santanatolia di Narco, Caso, Gavelli, Monteleone di Spoleto, Leonessa, Posta, Salaria dir. Rieti, Sigillo. Totale 130 km. L’escursione parte dal paese di Sigillo, un borgo posto in fondo al Vallone di Capo Scura, una lunga valle posta in direzione est – ovest che inizia ad ovest con i monti Reatini dello Iaccio Crudele. Il torrente Scura che in gran parte la percorre, confluisce proprio a Sigillo sul fiume Velino. L'ingresso con l'auto sul lato ovest del paese, per chi proviene da Posta, non è dei più agevoli, una stretta strada in discesa si infila subito dopo un viadotto, sulla destra, nel sottostante paese con una totale inversione di marcia. Dopo aver percorso qualche centinaio di metri sulla unica e stretta strada affiancata da case, si arriva su un largo spazio posto sotto al viadotto della nuova S.S. 4 (Salaria) dove si può parcheggiare l'auto. Da questo punto la strada sterrata prosegue ma è vietata al transito, secondo un cartello ben in vista, che autorizza il passaggio di mezzi solo ai residenti. Parto alle ore 9.00 (quota 650 mt) e seguendo la strada sterrata mi incammino nel Vallone. La strada che sale alternando tratti piani ad altri in moderata pendenza, affianca il fosso Scura sul suo lato orografico sinistro. Questo corso d'acqua allieta ogni tanto la vista con qualche cascata, piccola ma di buona portata nonostante il periodo e la passata stagione molto secca. Dopo c.a. 1.5 km dalla partenza si deve lasciare la strada per prendere a sinistra, proprio a ridosso del fosso, un sentiero appena accennato. Un ometto di pietra segnala questo bivio. Questa deviazione, coincidente con le Casette (gruppo di case poste poco sopra al sentiero), è limitata ad un breve tratto e sembrerebbe di emergenza perché poco più avanti il sentiero riprende su comoda sterrata. Arrivo così al primo guado del fosso che passo facilmente appoggiandomi sui vari massi in pietra che affiorano dall'acqua. Appena guadagnata la sponda opposta del fosso trovo sulla mia sinistra il bivio del sentiero N° 433 che lasciando il fondo valle mi porterà a salire sul versante del monte meta di questa escursione (ore 9.35, quota 820 mt, distanza 2.6 km). Il sentiero ora si fa ripido (pendenza 30 – 50%) e sale a tornanti in mezzo al bosco. Il fondo è reso scivoloso anche dalla presenza di fogliame ed in questo tratto i bastoncini si rendono molto utili. Raggiungo così il crinale e da qui, alternando il percorso da un lato o dall'altro del dosso arrivo finalmente allo scoperto. Le cime sono ancora lontane ma c'é già una bella vista del panorama circostante e questo compensa la fatica fatta in questo ultimo tratto di salita. Anche la giornata é veramente speciale, cielo sereno, aria pulita, e questo consente una visione in profondità. I colori della natura in questo periodo autunnale sono particolarmente vari e intensi, il fogliame degli alberi passa dal verde al giallo, al marrone più intenso dei faggi. Si vede il sottostante Vallone Capo Scura nella parte finale che già appare imponente e i monti del versante opposto con il M.te di Cambio che primeggia sugli altri. Riprendo a salire mantenendo la linea del crinale che in questo tratto supera anche il 50% di pendenza. Arrivo così alla prima cima meta della giornata, il M.te Ritornello (1874 mt), una punta segnalata semplicemente da un sasso più alto dipinto con i colori bianco-rossi dei percorsi. (ore 11.55, quota 1874 mt, distanza 6.23 km). Il panorama ora diventa più ampio con una visione totale dei monti circostanti a partire da quelli più vicini, ad ovest il M.te Terminillo (cima più alta del comprensorio), a nord il M.te di Cambio, ad est e più in profondità i M.ti Sibillini, i M.ti della Laga ed il Gran Sasso. Ora anche il Vallone Capo Scura sottostante si vede nella sua interezza e grandiosità. Continuando verso ovest, dal M.te Ritornello per cresta si procede in saliscendi. Qualche cima si potrebbe anche aggirare con percorso alternativo a mezza costa. In breve raggiungo la seconda cima della giornata, M.te il Brecciaro (1954 mt) (ore 12.35, quota 1954 mt, distanza 7.51 km). Anche su questa cima non ci sono segni o simboli se non il solito sasso colorato con il nome del monte e la sua quota altimetrica. Guardando ora più a ridosso, lato sud-ovest, si vede il M.te Elefante con l'impraticabile sella che lo divide dal Brecciaro, a nord-ovest la partenza del Vallone della Scura con i ghiaioni dello Iaccio Crudele. La discesa dal Brecciaro, lungo il versante ovest del monte, è su terreno piuttosto ripido e scivoloso data la presenza di brecciolino. Nella parte alta, il sentiero si svolge a tornanti per poi continuare più in basso con un lungo diagonale che affianca la base della parete nord del M.te Elefante. Il sentiero giunge poi sul fondo sottostante la cima di Pratorecchia, una conca dalla quale si risale sino ad un dosso. Quindi si scende di nuovo fino ad incrociare il tornante della strada carrabile che, partendo in prossimità del Rif. Sebastiani (versante M.te Terminillo), scavalca la sella di Pratorecchia e si addentra nel Vallone della Scura. Arrivato al tornante della strada carrabile, sentiero N° 405 (ore 13.19, quota 1780 mt, distanza 8.94 km) il cammino diventa più facile anche perché la strada scende, quindi ci si può rilassare e riflettere sul percorso già fatto e su quanto fin ad ora visto. In breve arrivo al rifugio sottostante posto lungo la strada carrabile, da dove si gode una magnifica vista del versante nord dei monti Ritornello e Brecciaro precedentemente percorsi e del M.te Elefante. Poco più in basso la strada carrabile finisce per diventare un sentiero, a tratti anche particolarmente ripido e scosceso. Più in basso, dopo aver attraversato lunghi tratti sotto bosco, il sentiero inizia di nuovo ad affiancare il fosso dello Scura. Un punto particolarmente suggestivo del percorso a scendere si trova in corrispondenza ai Pisciarelli (ore 14.50, quota 939 mt, distanza 14.38 km) dove un corso d'acqua proveniente dal monte, versante sud, trova sfogo su una parete verticale ricoperta da muschi e altra vegetazione che fanno assumere all'acqua, per un largo fronte, la forma di una serie di filamenti come appunto tanti Pisciarelli. Continuando per il sentiero che affianca sempre il fosso, si arriva in breve al bivio del sentiero N° 433 dove all'andata avevo iniziato a salire il versante del monte. Dal bivio ripercorro il sentiero a ritroso fatto all'andata sino al punto di partenza (ore 15.35, quota 650 mt, distanza 17.87 km).
La partenza
La strada sentiero
Una cascata
Il fosso Scura
Il sentiero
Una seconda cascata
Si comincia a salire
I monti del versante opposto della valle
Il Vallone Conca Scura
Il sentiero 433 sotto il bosco
Un vecchio segnavia
Il sentiero ripido
Un ometto segnavia
Sulla base del crinale allo scoperto
I monti Porcini
Il crinale che continua
Il Gran Sasso
I monti della Laga
I monti Sibillini
Il fondo del Vallone Capo Scura
Il monte Terminillo
Il monte di Cambio
Il crinale da percorrere
Il crinale percorso
La cima del monte Brecciaro
Il monte Elefante
La sella tra i monti Brecciaro ed Elefante
Il sentiero che scende a fianco del monte Elefante
La sella di Pratorecchia
Il monte Elefante
La strada sentiero 405 a scendere
Il rifugio
Il monte Brecciaro
Il monte Elefante
Un masso sul sentiero 405
Un tratto ripido del sentiero 405
I Pisciarelli
Il percorso secondo Google Earth
Conclusioni
Facendo altre escursioni su questi monti spesso avevo percorso il sentiero che passa a mezza costa sul ghiaione posto ad est dello Iaccio Crudele. Da questo sentiero vedevo il sottostante Vallone Capo Scura, un paesaggio primitivo ed affascinante che mi ha sempre colpito e che mi ero ripromesso di percorrere con un tracciato quanto più completo possibile. Il percorso scelto con partenza ed arrivo a Sigillo, è abbastanza lungo, forse un poco monotono nel tratto a valle visto che lo si deve percorrere sia all'andata che al ritorno. L'ho trovato invece molto appagante per tutto il resto del percorso, in particolare la lunga cresta molto aerea e panoramica e che si percorre con la piacevole sensazione di sentirsi come sospesi nel vuoto delle valli che domina. Il panorama molto bello, il periodo stagionale e la splendida giornata hanno contribuito a rendere questa escursione particolarmente interessante. In ultimo un suggerimento per gli amici del Cai di Rieti o Antrodoco, nel caso capitasse loro di leggere queste righe: aprire una nuova via o sentiero che comprenda in questa lunga cresta anche il M.te Elefante, dotandola, se necessario, anche di tratti attrezzati nei punti più difficili. Sarebbe un percorso veramente unico e di sicuro interesse per i molti che amano praticare in un certo modo la montagna.
 
Diario
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Partecipanti
Leandro F.
Leandro F.